Marano fa parte del comprensorio giuglianese ed è la seconda città per estensione e
popolazione dell’area dopo Giugliano. La rete viaria misura complessivamente 47 km, divisi in
12 km interni e 35 km extraurbani. Marano è considerata come l’ultima propaggine dei Campi
Flegrei. Il territorio è in gran parte collinoso e confina con Napoli, Mugnano, Calvizzano,
Quarto e Villaricca.Attualmente la popolazione effettiva è di circa 60.000 abitanti, con una densità che è una delle
più alte in tutta la regione, circa 390 abitanti per kmq.
L’economia ruota intorno all’agricoltura e al settore commerciale mentre sono state
dimenticate antichissime e nobili arti tipiche, come la fabbricazione delle ceste e delle scale,
tradizione millenaria che portava i prodotti maranesi sui mercati di tutta Italia. In crisi anche le
due colture tipiche: i piselli, denominati Santa Croce, e le ciliegie, dette della Recca.
Altra risorsa è stata per secoli l’estrazione e la vendita delle pietre di tufo la cui presenza è
dovuta alla particolare formazione geologica costituita dal tipico tufo giallo napoletano,
emesso dai Campi Flegrei circa 11000 anni fa.
A partire dagli anni ‘70 il territorio è stato interessato da un significativo processo di
urbanizzazione che ha fatto crescere ed estendere la città rapidamente, senza la
contemporanea creazione delle necessarie infrastrutture. Lo sviluppo disordinato e rapido ha
provocato la frammentazione della comunità locale e mutato in breve tempo anche la realtà
socio-economica: da territorio, in cui gli abitanti erano prevalentemente dediti all’agricoltura e
all’artigianato, si è passati ad un grosso agglomerato urbano. In tale contesto si sono
affermate attività sommerse ed illecite e si sono sviluppate varie forme di illegalità che
condizionano la vita dei cittadini e lo sviluppo delle attività economiche.